Un passatempo, che dà senz’altro molto da pensare, consisteva nella pesca dei pesci del Piave tramite bombe fatte esplodere con aiuto di una miccia. Si trattava sempre degli stessi giovani che nei giorni festivi, come spiegherò più avanti, azionavano la macchina da proiezione del cinema Prealpi ma che negli altri giorni si trasformavano in pericolosi attentatori della propria incolumità e di quella dei poveri pesciolini che morivano a migliaia ma contribuivano all’alimentazione, normalmente assai povera, delle famiglie. Tra gli arsenali bellici disseminati ovunque si erano trovate, tra l’altro, molte bombe a mano tedesche dal caratteristico manico di legno. Ebbene qualcuno di noi giovani riusciva, nonostante il pericolo sempre incombente, a smontare l’ordigno ed aggiungere una miccia che penetrando all’interno, ne provocava lo scoppio a tempo ritardato. Ognuno di tali pericolosi aggeggi lanciato nel Piave dove l’acqua era allora abbastanza profonda, scoppiando, provocava un grande spostamento e quindi una generale moria di pesce, pesce che noi giovani in grande numero ci affrettavamo a raccogliere correndo e nuotando entro la gelida acqua corrente del fiume.