DOVE SI METTONO IN PRATICA LE BUONE REGOLE DI GESTIONE DELLE RETI ACQUEDOTTISTICHE CHE IN ITALIA SONO MISCONOSCIUTE
L’importanza che riveste la pressione di esercizio delle reti acquedottistiche costituisce da tempo un elemento fondamentale nella attività di chi scrive. Le proposte da mè avanzate in molteplici occasioni e confermate dai lusinghieri risultati ottenuti nella gestione di acquedotti realmente esistenti, prevedono di abbandonare le reti tradizionali alimentate con pressione costante, a favore di quelle aventi una pressione di testata variabile in funzione dei risultati da ottenere al domicilio dell’utenza. L’ adozione di tali principi, in dettaglio illustrati in molti articoli del presente sito, comporta notevoli vantaggi finali, tutti comprovati in esercizi reali di acquedotti, sopratutto in ordine alle economie energetiche degli acquedotti a sollevamento meccanico e, di drastica riduzione delle perdite occulte in qualsivoglia tipologia acquedottistica. Si deve però constatare come tale metodologia non trovi quella diffusione che essa meriterebbe e si continua invece a preferire reti a pressione di partenza fissa nel mentre per la riduzione delle perdite occulte, che costituiscono la vera piaga dei servizi idrici, si fa affidamento solo sulla eliminazione delle falle senza tener conto che la presenza delle perdite stesse e i danni che esse provocano dipendono anche e prepotentemente dalla anomala pressione di esercizio. L’impegno del sottoscritto, volto alla diffusione ed attuazione pratica dei principi annunciati, non ha trovato ascolto per decenni, tanto da farmi arrivare al convincimento che è preferibile abbandonare ogni relativa velleità.
Si è invece verificato un fatto nuovo che, dopo tanti anni, finalmente mi dà motivo di continuare nella attività di cui sopra.
E’ accaduto che alcuni lettori dei miei articoli sulla tecnica acquedottistica mi hanno fatto sapere, illustrandomene la modalità di attuazione, che in un paese molto lontano da noi essendo posto addirittura agli antipodi dell’Italia cioè il Brasile, si sta sviluppando la tecnica della regolazione puntuale della pressione in rete ottenendone risultati importanti. Mi è stato fornito anche il nominativo di una società brasiliana che svolge l’attività di intervento su reti esistenti e, tramite inserimento di particolari apparecchiature idrauliche comandate e controllate da sistema automatico computerizzato, regolano con continuità la pressione ottenendo risultati così notevoli da contenere, in alcuni casi, il proprio compenso in una piccola percentuale dei benefici economici che derivano alll’Ente gestore dall’applicazione del metodo. Alcuni dati di questa interessante attività possono essere letti nel suo sito internet http://bbl.com.br nel mentre chi scrive si è già messo in contatto per avere dati su interventi realmente effettuati al fine di poter valutarne in concreto la convenienza e, se l’esito confermerà le premesse, darne ampia divulgazione al fine di promuoverne l’applicazione anche in Italia.
Come considerazione finale è da rilevare che la regolazione praticata in Brasile di cui si è detto ed i cui risultati di per sé sono buoni, costituisce, ad avviso del sottoscritto, solo un primo passo per la regolazione razionale della pressione da adottare negli acquedotti esistenti ma che benefici ancora migliori si possono ottenere modificando radicalmente la costituzione delle reti secondo le regole spiegate negli articoli del sito e sostanzialmente basate sulla regolazione di testata.
aggiornamento novembre 2005.
NB.: Gli argomenti di questa sezione continuano nella parte seguente.