Il PTA (Piano di Tutela delle Acque) approvato con deliberazione del Consiglio regionale veneto n.107 del 5 novembre 2009 ai sensi dell’art. 121 del D.Lgs 152/2006 impone che le nuove fognature siano tutte di tipo separativo nel mentre quelle esistenti di tipo misto debbano essere, con la sola eccezione di casi particolari per fondate motivazioni, trasformate in separative.
Le conclusioni che se ne possono trarre sonohttps://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/miscellaneaindicegenerale/fognatmestre5/fognmestre5_ago2009.html molteplici.
Trova finalmente conferma quanto lo scrivente, assolutamente inascoltato, sta sostenendo da oltre una decina d’anni e cioè che Mestre deve assolutamente essere dotata di fognatura separativa.
Risulta anche che per il territorio di Mestre come per tutto il resto della regione, non devono più essere progettate e tanto meno costruite fognature di tipo misto mentre le eventuali deroghe a tale disposizione devono essere tecnicamente ed economicamente motivate. Un comportamento che esuli da queste regole tassative è da considerarsi illecito e quindi punibile anche penalmente.
Si conferma anche la non fattibilità del progetto, già affidato ad una importante società di progettazione, delle imponenti opere necessarie per il collettamento delle acque miste da Campalto a Fusina e di cui si parla in alcuni articoli di questo sito, in quanto trattasi appunto di opere fognarie di tipo misto e quindi, oltre che irrazionali e dannose, illecite.
C’è un ulteriore aspetto da rilevare. In questi ultimi tempi i responsabili dei vari servizi si trincerano dietro una frase di questo genere: noi, nella realtà, a Mestre stiamo attuando la separazione delle acque imposta dalla legge in quanto le nuove opere sono tutte separative. Ad avviso di chi scrive questo comportamento, oltre che non corrispondente alla realtà, è dannoso in quanto fornisce una falsa immagine del problema. Infatti una fognatura di Mestre come quella che viene sbandierata e che nella sua costituzione generale resta di tipo misto, pur se in un futuro prossimo potrà anche possedere ampie aree di tipo separativo, non potrà mai, per tale motivo, potersi considerare una fognatura separativa a pieno titolo. Perché lo fosse, Mestre dovrebbe essere interamente attraversata da una rete di condotte di acque nere cui poter allacciare, man mano che se ne presentasse l’occasione, via via nuove aree abitate, rete che, essendo opportunamente sovradimensionata, accoglierebbe solo acque bianche di portata molto limitata cioè pari al massimo a sei volte la portata nera delle aree di anno in anno sempre minori e che rimarrebbero via via a fognatura mista. E’ evidente che nell’altro caso, fondamentalmente di tipo misto, vengono invece raccolte e trasportate per lunghi tratti tutte le acque bianche che vi cadono dal cielo e che, in quanto tali, hanno portate molto ma molto maggiori di quelle appena citate e relative a fognatura pseudo-separativa. Inoltre non sarebbe risolto il problema del trattamento delle acque di prima pioggia, problema di non poco conto per la salvaguardia della laguna!.
Da rilevare un altro fattore della massima importanza. In un territorio idraulicamente così difficile come quello in argomento non si possono realizzare, come si sta ora facendo, aree a doppia rete bianca e nera senza avere a monte un progetto generale di rete separativa che ne coordini l’insieme: ne deriveranno sicuramente gravi errori.
In definitiva risulta quindi estremamente urgente provvedere alla redazione di un progetto di rete separativa o meglio di rete pseudo separativa come quella già spiegata in altri articoli di questo sito, progetto che ne stabilisca la costituzione definitiva ed anche le modalità esecutive dilazionate nel tempo in modo da consentire la permanenza per lunghi periodi delle residue aree a fognatura mista nelle quali non è per ora possibile intervenire. Lo confermano il buon senso delle persone corrette ed intelligenti, la tecnica idraulica ed anche le disposizioni legislative.
Redatto maggio 2010
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