Il transito di vetture lungo la strada statale feltrina che attraversava Quero era quasi inesistente tanto è vero che noi giovani potevamo invadere per ore ed ore la sede stradale con un nuovo gioco: la corsa lungo la discesa della strada statale nel tratto asfaltato che va dalla parte sud del capoluogo fino alla casa cantoniera, con dei rudimentali carrettini in legno generalmente consistenti in una tavola e quattro ruote ricavate da residuati della prima grande guerra. Le ruote anteriori, essendo montate su un asse girevole, erano manovrate tramite due cordini al fine di poter guidare l’originale mezzo. Spesso organizzavamo delle gare il cui scopo, più che di ottenere un buon posto nell’ordine di arrivo al traguardo, serviva a confrontare tra d loro i mezzi di trasporto che ci eravamo costruiti. Tra tutti i si distingueva quello dei fratelli Tessaro : una vera automobilina in legno di colore rosso, anch’essa spinta, come tutte le altre, dalla notevole pendenza della strada, ma completa di un vero volante di guida simile a quello delle normali vetture e che, pertanto, noi tutti invidiavamo.